Posts Tagged ‘ Governo ’

La rivolta del mondo universitario

Comunque la pensiate, questa giornata resterà nella storia.

Gli aggiornamenti della protesta da Repubblica.it

Per gli universitari il futuro si decide adesso – da Il Punto Magazine

Decreto antismog: l’ANCI propone modifiche

L’ANCI ha reso noto le proposte di modifiche allo schema di decreto di attuazione della direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria approvato dal Consiglio dei Ministri. L’associazione dei Comuni chiede al Governo di escludere dal Patto di Stabilità gli interventi antismog e di stabilire un calendario annuale di domeniche ecologiche. Le proposte saranno discusse nel corso della conferenza unificata in programma l’8 luglio.

Nel documento reso noto dall’ANCI contenente le osservazioni sul decreto di legge presentato recentemente dal governo e diffuso in anteprima da Eco dalle Città, l’Associazione nazionale dei comuni esprime “condivisione per l’impostazione e per gli obiettivi della direttiva, relativamente agli aspetti relativi all’inquinamento atmosferico per la salute dei cittadini e per l’ambiente” ma sottolinea l’esiguità del tempo a disposizione per procedere ad un puntuale approfondimento. L’ANCI sottolinea nella nota che “un più approfondito lavoro di valutazione e di confronto con il territorio avrebbe permesso di formulare ulteriori proposte per una migliore attuazione delle norme”, ribadendo la necessità di avviare un piano straordinario nazionale che preveda interventi specifici per i diversi settori.

Entrando nel merito del decreto sulla qualità dell’aria l’ANCI chiede l’introduzione di nuovi emendamenti, non presenti nella bozza del governo, sul Patto di Stabilità e Domeniche ecologiche. Le principali modifiche riguardano invece: le competenze degli enti (Art.1, comma 5); i dati e le informazioni rilevate relativi ai casi speciali di valutazione (Art.6, comma 3); predisposizione e attuazione dei piani d’azione contro l’inquinamento (Art.9 e Art.10).

Le novità. Secondo l’ANCI dovrebbe essere inserito, tra gli altri, un nuovo emendamento che permetta, a quei comuni i cui dati relativi agli inquinanti (in particolare al PM10) non rispettino i livelli previsti dalla normativa, di non conteggiare gli investimenti necessari alla realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria nel Patto di Stabilità, escludendo inoltre questi finanziamenti dai vincoli del Patto. Relativamente alle domeniche ecologiche i comuni chiedono che il Coordinamento stabilisca annualmente un calendario da attuare su tutto il territorio nazionale, oltre all’istituzione, da parte del Ministero dell’Ambiente, di un Fondo apposito per sostenere le iniziative ambientali da svolgersi durante le Domeniche ecologiche.

Le modifiche da apportare allo schema di decreto l’ANCI sottolineano poi uno scarso coinvolgimento dei comuni, che perderebbero potere sia nella fase preventiva che in quella attuativa. Nella nota si chiede infatti maggiore chiarezza nello stabilire le competenze e le interazioni tra i diversi enti nelle fasi di valutazione e gestione della qualità dell’aria nel rispetto delle competenze attribuite dalle leggi vigenti e dalle norme stabilite dal decreto di recepimento. L’invio dei dati e di tutte le informazioni rilevate dagli enti di ricerca, relativi ai casi speciali di valutazione, – secondo l’ANCI – devono essere inviati, oltre che al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA, anche a tutti gli Enti locali. Oltre alle Regioni e alle province autonome, anche i Comuni devono predisporre il piano di azione per il risanamento della qualità dell’aria in base alle sorgenti di emissione degli inquinanti e per questo attuano le misure previste nel piano adottato dalla regione. L’ANCI sottolinea infatti che, per la predisposizione dei piani d’azione soprattutto laddove esistono alte possibilità in cui insorga il rischio che i livelli di inquinanti superino le soglie di allarme, è opportuno coinvolgere i Comuni affinché adottino misure anche straordinarie al fine di prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente.

Le proposte ANCI saranno discusse nel corso della prossima conferenza unificata in programma l’8 luglio.

Alessandro Ingegno

da Eco dalle Città

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Eppur si muove

Sembra che finalmente il mondo culturale, artistico e intellettuale italiano abbia deciso di mobilitarsi contro le infinite ‘indecenza del governo e della classe dirigente tutta. Ma sembra ancora troppo poco.

Questa è la campagna virale di Rocco Tanica, il tastierista degli Elio E Le Storie Tese, contro la legge anti intercettazioni del governo B. :

Questo invece il discorso dell’attore Elio Germano durante la sua premiazione al Festival di Cannes come miglior attore, “dedicato agli italiani, migliori della loro classe dirigente”:

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Gli Usa contro la legge sulle intercettazioni

Il sottosegretario al Dipartimento di Giustizia con delega alla criminalità organizzata internazionale Lanny A. Brauer ha dichiarato oggi «Non vorremmo mai che succedesse qualcosa che impedisse ai magistrati italiani di fare l’ottimo lavoro svolto finora: le intercettazioni sono uno strumento essenziale per le indagini» nella lotta alla mafia. – continua a leggere da LaStampa

Una legge come quella in via d’approvazione al Senato è talmente grave e pericolosa per la nostra democrazia da rendere necessario un intervento del governo statunitense in forma ufficiale che non ha precedenti!

Il governo americano: “Intercettazioni utilissime” – da Repubblica

Intercettazioni, pressing Usa – da Corriere della Sera

Bocchino va alla guerra

“Colpirne uno per educarne cento”, è con questa accusa di maoismo che l’ex vice capogruppo Pdl alla Camera dimissionario ha dichiarato guerra al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai suoi servili yesman.

Da oggi il politico napoletano ed editore del quotidiano Roma, dopo le dimissioni irrevocabili da vicario della Camera, è tornato ad essere un semplice deputato. Ma perché questa battaglia? Le motivazioni lui non le nasconde, anzi, le va sbandierando ai quattro venti ospitato da tutti i giornali e canali televisivi i quali sembrava non aspettassero altro che qualcuno che si opponesse seriamente al potere berlusconiano su questioni vere. In mancanza di un’opposizione seria ecco quindi Italo Bocchino superstar.

In rappresentanza di una minoranza della maggioranza, l’area finiana o, se vogliamo, i menscevichi del Pdl, il Trotsky azzurro rivendica maggiore democrazia all’interno del partito contro la deriva populista iniziata su un predellino nel dicembre 2007, chiede decisioni condivise o almeno discusse e non semplicemente imposte dal’alto così come è avvenuto fino ad oggi e soprattutto vuole chiarezza su temi come la giustizia, rapporti con la Lega e riforme; perché “non è questo il partito che volevamo”.

Tutto è partito dall’accusa di Silvio Berlusconi durante la Direzione della scorsa settimana: “non si possono vedere in tv risse tra uomini del Pdl come quella causata da Bocchino, Urso e Raisi” aveva detto il Premier. Una lista d’epurazione, secondo Bocchino, condita dalla provocazione “i finiani me li compro ad uno ad uno”. Infatti nel giorno della chiusura della Direzione girava già voce di una raccolta firme per chiedere le dimissioni del rivoluzionario. Bocchino quindi decide di giocare d’anticipo, presentando le proprie dimissioni e sfidando il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto a fare altrettanto per permettere un’elezione dei nuovi rappresentanti del partito in Parlamento, per effettuare una sorta di conta interna tra finiani e berluscones. Cicchitto si è guardato bene dal seguire Bocchino su questo campo minato e, dopo una giornata, quella dell’altro ieri, in cui le dimissioni erano rimaste in bilico, ieri il deputato napoletano ha annunciato l’irrevocabilità della sua decisione, rendendo nota la minaccia di Silvio Berlusconi infuriato dopo il suo intervento a Ballarò: “farai i conti con me, ti infilzo”. Bocchino quindi da epurato ha deciso di andare alla guerra contro il padrone del suo partito nonché l’uomo più potente d’Italia annunciando minaccioso: ”se è difficile per gli ex An uscire allo scoperto figuriamoci per quelli di Forza Italia. Ma in Aula comunque siamo decisivi”.

Questione di numeri, che potrebbero far saltare riforme, legge sulle intercettazioni e il federalismo fiscale tanto caro alla Lega. Il destino di questa maggioranza e del partito di plastica sembrano passare ancora una volta per Napoli dove Bocchino ha un’influenza politica ed economica di non poco conto. E proprio oggi mentre il Giornale di Berlusconi lancia accuse alla moglie di Bocchino, il Secolo d’Italia si chiede: ”Bocchino, il primo della lista?”.

da Xcittà