No al bavaglio, si all’informazione
Eccoci qua, oggi è la giornata di blackout dell’informazione. Il temuto bavaglio alla stampa, e l’ancor più dannosa limitazione all’utilizzo delle intercettazioni come strumento d’indagine a disposizione della magistratura – definita ieri da Berlusconi “sacrosanta” – ha compattato giornali, radio, tv e buona parte del web. Uno sciopero sacrosanto che però, mi permetto di dire, avrebbe meritato modalità diverse, nel rispetto dei cittadini e del loro diritto ad essere informati.
Se il blackout generale puo’ avere il merito di attirare l’attenzione dei cittadini, anche quelli solitamente piu’ distratti, su una legge liberticida, questo sciopero ha allo stesso tempo l’effetto di negare l’informazione in un momento in cui ce ne sarebbe bisogno come non mai. Perchè le questioni importanti in gioco, riguardanti il futuro politico, economico e sociale del nostro Paese sono molte, e la legge sulle intercettazioni dovrebbe essere del tutto secondaria rispetto ad alcune di queste questioni vitali per l’Italia. Per questo mi chiedo, non è che stando tutti zitti, anche solo per un giorno, si fa il gioco del potere?
Approfitto quindi di questo post per segnalare alcune delle notizie di ieri, tratte sul web, che oggi non vedremo sui giornali e che invece avrebbero meritato un approfondimento dettagliato:
Arresto Flavio Carboni, spunta una nuova P2 che influenzava Organi Costituzionali – 1, 2, 3, 4, 5,
Manovra, nell’emendamento che introduce la figura del giudice ausiliario spunta la norma anti-Mesiano (sentenza Mediaset) – 1, 2, 3,
Manovra, Berlusconi: “Se non passa tutti a casa” – 1,
Decreto qualità aria, Ministero dell’Ambiente ignora comuni – 1,
Manovra, stangata sulle assicurazioni (già le più alte d’Europa) – 1,
Niente asta per digitale terrestre. Il governo perde 4 miliardi per regalare le frequenze a Rai e Mediaset – 1, 2,
Terremotati e manganellati. Il giorno dopo degli aquilani – 1, 2, 3 (frasi shock del deputato Pdl Stracquadanio)
A.I.
“Se tutti gli uomini, meno uno, avessero la stessa opinione, non avrebbero diritto di far tacere quell’unico individuo più di quanto ne avrebbe lui di far tacere, avendone il potere, l’intera umanità”,
John Stuart Mill