Archive for the ‘ Manifestazioni e proteste ’ Category

Monnezza day: i cittadini campani in piazza per un piano alternativo dei rifiuti

Oltre 5mila cittadini campani hanno manifestato a Napoli per dire basta alle fallimentari politiche sui rifiuti portate avanti da 17 anni. Comitati, associazioni ambientaliste e cittadini comuni dicono no a discariche ed inceneritori e chiedono, da subito, differenziata, riduzione dei rifiuti e compostaggio della frazione umida.

 

Si è svolto questa mattina a Napoli il ‘Monnezza Day’, la manifestazione dei cittadini per protestare contro il piano dei rifiuti e la mancata raccolta. Oltre 5mila i partecipanti. Ad aprire il corteo i comitati antidiscarica di Chiaiano e Terzigno con striscioni sui quali e’ ribadito il loro ‘No’ a discariche e inceneritori riproposte dal piano Regionale dei rifiuti e ‘Si’, invece, a differenziata, riciclo, compostaggio della frazione umida e recupero dei materiali: il “Piano alternativo dei Rifiuti”. A sfilare anche il centro sociale ‘Gridas’, di Scampia, il comitato Co.Re.Ri, Wwf e Commons, ma soprattutto numerosi cittadini.

Nel video le interviste a padre Alex Zanotelli e Massimo de Gregorio (CO.RE.ri):

Nel corteo e’ stata riprodotta su un carro una torta a più piani, ognuno dei quali rappresenta un elemento che, ad avviso dei manifestanti, ha causato l’emergenza rifiuti e in cima vi erano 17 candeline, uno per ogni anno di crisi non risolta. Presente anche la riproduzione di un inceneritore che mangia sacchetti di rifiuti ed emette gas tossici rappresentati da palloncini bianchi su ognuno dei quali e’ scritto il nome di gas come cadmio, mercurio e diossina.

A metà percorso l’assessore all’ambiente del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, si è unito al corteo ma, dopo aver rilasciato qualche intervista, è stato contestato dai cittadini infuriati con l’intera classe politica napoletana – di destra come di sinistra – accusata di non essere riuscita, o non aver voluto, in 17 anni, risolvere il problema immondizia.

A.I.

da Eco dalle Città

Costituzione Day, le piazze d’Italia a difesa della Carta

Centinaia di migliaia di persone in piazza in tutta Italia e anche all’estero per il “C-day”, la giornata di mobilitazione a difesa della Costituzione e della scuola. «Abbiamo fatto un stima e possiamo dire di essere un milione di manifestanti ad essere scesi nelle piazze oggi comprese anche quelle delle città estere, in difesa della nostra Costituzione», hanno fanno sapere dall’associazione Articoli 21 e Libertà e Giustizia, promotori della mobilitazione.

Torino. Nonostante la pioggia circa 2mila persone hanno manifestato oggi per difendere la Costituzione in una Torino vestita a festa per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia: partiti, associazioni ambientaliste (Eco dalle Città e No Grat), comitato Se Non Ora Quando, Anpi, Movimento 5 Stelle e tanti cittadini comuni hanno riempito piazza Castello. In piazza anche l’Orchestra del Teatro Regio – il teatro a rischio chiusura a causa del taglio dei fondi –, che ha suonato l’inno di Mameli in onore della Costituzione.

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La rivolta del mondo universitario

Comunque la pensiate, questa giornata resterà nella storia.

Gli aggiornamenti della protesta da Repubblica.it

Per gli universitari il futuro si decide adesso – da Il Punto Magazine

“Respiro civico”, il flash mob per un’aria più pulita a Napoli

Il presidio, organizzato dall’associazione Napoli punto a capo, Cisl, Croce Rossa e Onde Civiche, si è svolto stamane davanti al comune di Napoli. Sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul delicato tema dell’inquinamento atmosferico nella città partenopea lo scopo della manifestazione, che è anche servita a lanciare proposte concrete per migliorare la qualità dell’aria


Erano circa 300 i cittadini che stamattina si sono radunati davanti Palazzo San Giacomo, a Napoli, per il flash mob “Respiro civico” organizzato dall’associazione “Napoli punto a capo” in collaborazione con la Cisl, Croce Rossa, i Medici Per L’ambiente e le Onde Civiche. Una manifestazione che ha riunito cittadinanza, sigle ed associazioni tra cui Terra dei Fuochi e il Movimento 5 Stelle, allo scopo di sensibilizzare i napoletani e le istituzioni sul delicato tema dell’inquinamento atmosferico.

Ma non si è trattato di una mera protesta nei confronti delle istituzioni, o di un elenco di lamentele contro l’insostenibile presenza di automobili in città, contro l’inquinamento prodotto dalle navi o contro i fumi nocivi sprigionati dai continui roghi di rifiuti nella provincia; le associazioni hanno diffuso un vademecum con delle richieste ben precise finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria cittadina.

Queste, in sintesi, le proposte lanciate delle associazioni per la città di Napoli: installazione di colonnine elettriche; diffusione di sistemi di car pooling; prolungamento degli orari notturni per metro e funicolari; permuta delle auto blu istituzionali in piccole auto elettriche; maggiori controlli dell’aria con monitoraggi mensili e report informativi, realizzazione dei “piani nazionali sull’aria”, consiglio comunale monotematico sull’aria, comitato portuale monotematico sull’aria, applicazione del regolamento “emissioni” per i motori delle navi, progetto “banchine verdi”, controlli puntuali dei filtri “anti emissione”, accelerazione progetto “Darsena di Levante” e trasferimento container su ferro, nuova allocazione dell’inceneritore di Napoli est, videosorveglianza del trasporto ceneri.

Le associazioni hanno chiesto, inoltre, l’immediato recepimento della Direttiva 2008/50/CE, il progetto “Taxi Verdi” del comune, maggiore sensibilizzazione dei cittadini sul risparmio energetico e sui sistemi puliti e una delega speciale agli assessori all’Ambiente per la piaga dei roghi tossici.

“Da lunedì – fanno sapere dall’associazione – cominceremo, sull’argomento dell’aria avvelenata, la fase di pressione sulle istituzioni, affinché le proposte presentate ma soprattutto il metodo di confronto richiesto, vengano presi in considerazione”.

Presente alla manifestazione anche il Dottor Antonio Marfella, uno dei promotori dell’iniziativa, il quale si è dichiarato preoccupato per la situazione di abbandono delle centraline di misurazione dell’aria: “non esiste che una città metropolitana, anche per pochi mesi, rimanga priva di centraline. Quello che temo è che per sapere chi sarà il prossimo aggiudicatario dell’appalto – scaduto il 13 settembre – dovremo attendere le elezioni comunali del 2011, quando la patate bollente passerà a qualcun altro. Fino a giugno i valori li ritengo affidabili, – prosegue il Dottor Marfella – ma i valori delle polveri sottili raddoppiati dal 2007 al 2008 sono dovuti all’apertura del porto alle navi. L’assessore Nasti dice che non può intervenire sul Porto, ma bisogna forzare la mano”.

In mattinata è arrivata puntuale la replica dell’assessore comunale all’Ambiente Gennaro Nasti, uno dei principali bersagli delle critiche mosse dall’associazione Napoli punto a Capo, dalle pagine del quotidiano ambientalista Terra: ”Esiste il problema del particolato atmosferico (PM): anche in giornate di pioggia o ad agosto, all’indomani della coincidente caduta del governo Prodi per mano dello stesso partito che ha sempre gestito l’ambiente in Campania, e quindi 2008 e 2009, si sono registrati anomale impennate dei superamenti dei limiti – chiaro riferimento all’Udeur di Clemente Mastella che oggi ha annunciato la propria candidatura a sindaco di Napoli –. Le polveri sottili rappresentano un problema complesso perché a differenza degli altri inquinanti atmosferici non possono essere considerate un “unico” inquinante, poiché esso è costituito da una sommatoria di distinte particelle che differiscono tra loro per effetti sulla salute, dimensioni, fonti emissive, flussi emissivi e flussi di deposizione e che possono interagire tra loro e con l’aria in cui sono sospese, modificandosi nel tempo. Secondo il VI rapporto dell’Ispra, la fonte principale di emissione di particolato a Napoli è costituita dalle attività portuali. Di qui l’esigenza di un coinvolgimento ampio di istituzioni che responsabilizzino operatori e cittadinanza per contribuire da un lato a una corretta informazione ambientale, dall’altro a azioni di riduzione a conformità delle emissioni”.

Alessandro Ingegno

da Eco dalle Città

Legge intercettazioni, NO all’obbligo di rettifica per i blog

Questo blog oltre a essere contrario, nonostante le modifiche apprezzabili, al ddl intercettazioni nella sua interezza, è totalmente contrario al comma 29 dell’articolo 1 del ddl che prevede, in caso di approvazione della legge, l’applicazione dell'”Obbligo di rettifica” previsto dalla legge sulla stampa del 1948 ai blog.

In base a questo emendamento tutti i siti Web (giornali, quotidiani e magazine diffusi per via telematica) saranno soggetti, in caso di richiesta dalla parte lesa, a un obbligo di rettifica entro 48 ore dalla pubblicazione. Il rischio per l’autore sarà di incorrere in una sanzione fino a 12mila e 500 euro.

Obbligare i blogger a rettificare entro 48 ore significa chiudere la rete o quasi: la rettifica entro 48 ore significa di fatto obbligare ogni creatore di contenuti (giornalisti e non) a collegarsi alla rete tutti i giorni, per controllare la presenza di eventuali segnalazioni. Chi non si connette al web, infatti, rischia di non sapere che c’è una richiesta di rettifica e quindi di “violare” la legge che gli impone un tempo massimo per 48 ore.

E’ curioso che dopo aver tolto ogni vincolo alla pubblicazione di intercettazioni da parte della stampa si lasci questa norma insensata e antistorica che va contro uno strumento di libertà al quale, con molta probabilità, nel 2010 verrà assegnato un più che simbolico nobel per la pace. Il rischio che si corre, oltre a quello di ammazzare la libertà di internet, è di innescare un vero e proprio tutti contro tutti, una giungla della rettifica.

A.I.

L’appello su Facebook

Il bavaglio ai blog spiegato in 10 puntiDis.amb. ig.ando. blog

Resta il comma ammazza-blog –  La Stampa

Lettera aperta a Fini e Bongiorno – Gilioli

Quel comma 29 ammazza i blog – Valigia blu

Caro Gianfranco avremmo una cosina –  Nonleggerlo

No al comma ammazza blog, appello –  Il Nichilista

Abolire il comma 29 – Zambardino, Scene digitali blog

E’ ora di schierarsi – Daniele Sensi blog

Non colpite i blog, la rete è rivoluzione di libertà – Farefuturo magazine

Ma perchè i blog fanno così paura? – Farefuturo magazine

Vogliono imbavagliare anche la rete – da Il Fatto Quotidiano

Intercettazioni, resta l’obbligo di rettifica –  Giornalettismo

Italia, la libertà di internet sotto attacco – Opendemocracy