Fini è in campagna elettorale?
Ecco la raccolta di alcune delle più recenti dichiarazioni del presidente della Camera, nonchè co-fondatore del Pdl, Gianfranco Fini. I temi trattati e la chiarezza delle posizioni sulle questioni sollevate sembrano tutt’altro che casuali e lascerebbero intravedere uno smarcamento da Berlusconi e, in vista di elezioni anticipate, la creazione di un terzo polo:
“Ci provino pure a cacciarmi, in questa vicenda io sono piantato nella Costituzione, nella legalità, nelle linee fondanti del nostro partito e nel sentimento dei nostri elettori. E poi chi lo stabilisce il confine tra l’eresia e l’ortodossia in un partito che si dice liberale ed europeo? Io resto dove sono”. “Tutti i giorni incontro gente che mi dice: non litigate. Io – rispondo – non litigo, difendo le ragioni della legalità per cui ci avete votato. Se la legge passasse così com’è, tutti i nostri elettori sensibili all’argomento capirebbero che c’è un problema di legalità”. 4 luglio 2010 – Repubblica
Presentando la scorsa settimana la relazione annuale dell’Antitrust, il presidente della Camera ha detto: “Per consentire al paese di crescere è fondamentale consolidare e rilanciare i processi di liberalizzazione. Bisogna sfrondare la foresta pietrificata di privilegi, corporativismi e particolarismi che continuano a gravare sulla nostra economia. La concorrenza spinge le aziende a migliorare la qualità dei servizi e a contenere costi e prezzi e in questo modo dà un contributo determinante allo sviluppo. Se ne avvantaggia il mercato, cioè i consumatori, che finalmente hanno un’alternativa e quindi la possibilità di scegliere il servizio di cui usufruire in base al valore del rapporto qualità/prezzo”. 2 luglio 2010 – Lavoce.info
“Un grande paese democratico ha bisogno a mio avviso di una informazione forte, libera ed autorevole e in un grande paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente”. 6 luglio 2010 – Apcom
“Il futuro è certamente internet” ma l’Italia è “ancora troppo indietro” perché “mancano i più volte annunciati investimenti pubblici sulla banda larga”. Su internet, secondo la terza carica dello Stato, “verremo ad informarci, ad intrattenerci, a richiedere servizi. E’ sulla rete che leggeremo le news o vedremo la tv. Per questo l’accesso ad internet deve configurarsi come la nuova frontiera del servizio universale del terzo millennio. Questa consapevolezza sta crescendo a tal punto che in alcuni paesi l’accesso ad internet è divenuto diritto di rango costituzionale”. “Purtroppo – ha rilevato Fini – in Italia, siamo ancora indietro, troppo indietro! Solo il 47% della popolazione adulta italiana è utente internet, a fronte del 75% della Germania, del 70% del Regno Unito, del 63% della Francia. “Mancano i più volte annunciati investimenti pubblici sulla banda larga, ma soprattutto non emerge ancora, sul tema della rete di nuova generazione, un ‘Progetto Paese'” – 6 luglio 2010 – Apcom
Posizioni decisamente agli antipodi rispetto a quelle portate avanti dai vari governi Berlusconi in questi anni. What’s next?
A.I.
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